Autore: massiblog40

F1, PRESENTAZIONE GP MIAMI: VERSTAPPEN A CACCIA DEL TRIS, LA FERRARI VUOLE TORNARE SUL PODIO

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La Formula 1 sbarca in Florida, al termine di una settimana molto intensa soprattutto per la Red Bull. Proprio per questo il più atteso è Max Verstappen, al centro nuovamente di rumors, dopo l’addio di Adrian Newey al Team di Milton Keynes e il rilancio della Mercedes. L’olandese in pista invece ha un altro obiettivo, quello di ripetere il week end perfetto della Cina, conquistando la terza vittoria di fila a Miami e la quinta stagionale, per dare già alla sesta prova del mondiale la spallata al campionato.

La Ferrari prima di piazzare il colpo Newey, vuole tornare sui livelli di Suzuka, nonostante nemmeno in questo week end abbia portato aggiornamenti. La Scuderia di Maranello ha fatto questa scelta, perché andrà in scena la seconda Sprint del 2024, e per la conferma arrivata dal simulatore che il circuito americano è più adatto di Shanghai alle caratteristiche della Rossa. Se lo augurano anche Charles Leclerc e Carlos Sainz, i quali dopo il duello e le polemiche di due settimane fa, sperano che la SF-24 con il caldo accenda le gomme in qualifica, per sfidare Verstappen e Sergio Perez.

L’altro tema del week end,  è se la McLaren sarà seconda forza anche a Miami, ed ha recuperato il gap sulla Ferrari su una pista da medio carico aerodinamico. Invece cercheranno di ridurre il distacco nella classifica costruttori dal Team di Woking, l’Aston Martin con Fernando Alonso, determinato a salire sul podio come l’anno scorso, e la Mercedes, che ha portato il primo pacchetto di sviluppo, anche per provare a convincere Verstappen a lasciare la Red Bull.

Per la zona punti, la Visa vuole rispondere alla Haas, con Daniel Ricciardo deciso a ripetere la prestazione della Cina, e battere nuovamente Yuki Tsunoda. Alla prova del nove anche la Sauber e l’Alpine, mentre è chiamato a fare un buon week end, il pilota di casa Logan Sargeant, per evitare che la Williams lo sostituisca con Kimi Antonelli.

F1, SENNA LA TRAGEDIA DI IMOLA, ED IL DUELLO MANCATO CON SCHUMACHER

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Esattamente trent’anni fa il 1° Maggio 1994, il week end di Imola terminò con un’altra tragedia. Sabato aveva perso la vita Roland Ratzenberger, e al termine delle qualifiche Ayrton Senna si fece portare sul luogo dell’incidente. Il brasiliano non era già sereno nelle settimane prima del Gran Premio di San Marino, passate a pensare a come ribaltare la situazione, dopo il difficile inizio del mondiale.

Lasciata la McLaren, per cercare di tornare a vincere il titolo con la Williams, non trovava il feeling con la FW16. Nella gara di casa ad Interlagos, dove voleva riscattare il ritiro in Sudafrica, mentre cercava di mettere pressione a Michael Schumacher, perse il controllo della vettura. Errore che lo convinse a lasciare il Team di Growe a fine stagione.

Senna a poche ore dalle prove libere, era a casa Luca di Montezemolo, con cui trovò l’accordo per diventare pilota della Ferrari nel 1995. Definito il suo futuro, al suo arrivo a Imola, andò immediatamente ai box a verificare che le modifiche richieste per sentirsi più a suo agio sulla FW16, fossero state fatte, ma proprio quei cambiamenti gli saranno fatali.

Appena salì in macchina, Senna fu scosso dall’incidente del connazionale Rubens Barrichello, e poi dalla tragedia di Ratzenberger. Il brasiliano dopo una notte insonne pensò di non correre, e anche quando arrivò nel paddock era diverso dal solito. In tanti pensarono che era a causa della multa dei commissari per essere andato sul luogo dell’incidente di Ratzenberger. Sensazioni che sembravano sbagliate, quando Senna prese la testa della corsa davanti a Schumacher, ma invece nel corso del settimo giro, usci di pista alla curva del Tamburello.

Tutto il mondo sperò di vederlo uscire da quell’abitacolo, anche per poter vedere quello che sarebbe stato, uno dei duelli più belli nella storia dello sport con Schumacher, ma purtroppo non è andata così. L’Italia legherà per sempre coloro che fino a quel momento erano stati rivali. Sarà Schumy a realizzare il sogno di Ayrton, ed un mese prima di diventare campione del mondo nel 2020 con la Ferrari, a Monza eguagliò il numero di vittorie di Senna, ed in conferenza stampa scoppiò a piangere.

MOTO GP, ANALISI GP SPAGNA: MAGIA DI BAGNAIA, MARQUEZ E’ TORNATO

A Jerez la Ducati è tornata prima forza, dominando sia sull’asciutto che con il bagnato. Una delle tante risposte del Gran Premio di Spagna, è che Pecco Bagnaia è sempre il favorito per il titolo. Se il campione del mondo con una gara capolavoro, ha zittito i suoi critici e cancellato la delusione della Sprint, raggiungendo a quota tre successi di fila in Andalusia Valentino Rossi, Marc Marquez is back. Il pilota della Gresini dopo la caduta mentre era in testa nella Sprint Race, nonostante abbia perso il duello, sulla pista dove rischiò la carriera, ha dimostrato che gli infortuni sono un ricordo, e già quest’anno può lottare per il mondiale.

Errore pesante per Jorge Martin, che aveva iniziato bene il week end con la vittoria di Sabato, ma con la scivolata di Domenica ha permesso a Bagnaia e Marquez di ridurre il distacco nella classifica piloti. Podio molto importante per Marco Bezzecchi, cancellando un inizio di stagione difficile e trovando il feeling con la GP23. Miglior prestazione del 2024 anche per Alex Marquez, invece passo indietro rispetto al Portogallo e all’America per Enea Bastianini, che comunque ha recuperato punti a Martin, e per Fabio Di Giannantonio.

Stesso discorso per Pedro Acosta, secondo nella Sprint davanti ad uno straordinario Dani Pedrosa, ma decimo in gara a causa della brutta caduta nel warm-up. Brad Binder ne ha approfittato per tornargli davanti, mentre prova del nove non superata per Maverick Vinales e l’Aprilia. Lo spagnolo e la Casa di Noale hanno pagato le difficoltà in qualifica sul bagnato, ma anche sull’asciutto non si sono confermati sugli stessi livelli di Austin. Male anche Aleix Espargaro caduto in entrambe le gare.

Alti e bassi per Franco Morbidelli e Fabio Quartararo quarto e quinto Sabato, per poi Domenica causare l’incidente con Jack Miller, e chiudere soltanto quindicesimo. Sempre in crisi la Honda. Unici ad andare in zona punti Joan Mir e Takaaki Nakagami, undicesimo e ritirato Johann Zarco, male Luca Marini che in gara ha tagliato il traguardo dietro a Stefan Bradl.

F1, VERSTAPPEN AL BIVIO: RESTARE IN RED BULL SENZA NEWEY O ANDARE IN MERCEDES?

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Per la Red Bull sono ore importanti, in cui non si sta decidendo soltanto il futuro di Adrian Newey, ma anche quello di Max Verstappen. L’olandese e il suo entourage al momento non hanno ancora smentito le indiscrezioni dei giorni scorsi, su un incontro dopo Miami con la Mercedes, ma anzi l’hanno rilanciate con le dichiarazioni di poco fa di Jos Verstappen.

Il campione del mondo ha sempre riconosciuto che uno dei segreti dei suoi successi è Newey, tanto da affermare qualche settimana fa, che è l’unico insostituibile. Il timore, di perdere il progettista inglese, aveva spinto prima il padre e poi anche Helmut Marko, allo scontro totale con Horner, che però ha vinto la battaglia interna, e ora Verstappen si trova ad un bivio. Restare in una squadra che quest’anno e nel 2025 lo farà lottare per il mondiale, o fare come Michael Schumacher che nel 1996 lasciò una macchina vincente per diventare un pilota Ferrari?

La scommessa nel caso decidesse di andare in Mercedes sarà simile a quella del tedesco. Le Frecce d’Argento si trovano in una profonda crisi tecnica, tanto da spingere Lewis Hamilton verso la Scuderia di Maranello. Invece in Red Bull, almeno fino al prossimo anno avrebbe la vettura migliore, ma la sensazione è che non basterà per convincerlo a rimanere. Se Horner è convinto che Pierre Wachè e Enrico Balbo non faranno rimpiangere Newey, nel 2026 il Team di Milton Keynes dovrà per la prima volta progettare il motore.

Il rischio di vedere una Red Bull in difficoltà come all’inizio dell’era ibrida, insieme ad un clima molto pensante in squadra, potrebbe far cambiare idea a Verstappen, e a cedere al corteggiamento della Mercedes. L’unico modo per evitare questo scenario sarebbe rimettere in discussione Horner e soprattutto la sua decisione di spostare al progetto Hypecar Newey. uno dei motivi principali del suo addio. In caso contrario allora le probabilità di vedere Verstappen in Mercedes nel 2025, saranno molto alte.

F1, ECCO PERCHE’ LA FERRARI PORTERA’ GLI AGGIORNAMENTI AD IMOLA

In queste settimane e soprattutto dopo il Gran Premio di Cina, uno dei principali argomenti di discussione è quello sugli aggiornamenti della Ferrari. La Rossa sarà una delle ultime squadre che porterà upgrate in pista, mentre la Red Bull già a Suzuka aveva le prime novità. Differenza che si pensa sia legata alla solita eccessiva prudenza e mancanza di coraggio della Scuderia di Maranello, ma non è così.

Se la Ferrari aveva intenzione di proseguire sui concetti della vettura presentata il 13 Febbraio, gli sviluppi sarebbero arrivati come era inizialmente programmato in Giappone. Invece quello su cui si sta lavorando in fabbrica, è una sorta di versione B della SF-24, che ha dato risposte positive, proprio alla vigilia della trasferta nel Sol Levante. Cambio dei piani, che è dovuto anche all’arrivo a Maranello tra fine 2023 e inizio 2024, di molti ex tecnici della Red Bull, i quali hanno potuto svelare alcuni segreti della RB20.

Proprio per questo, il Cavallino Rampante andrà a Miami con la stessa macchina di due settimane fa, visto che la prestazione di Shanghai, è stata condizionata da un assetto sbagliato in gara. Con un altro week end con la Sprint, al massimo potrà essere anticipato qualcosa, ma il pacchetto per intero, si vedrà solo ad Imola.

Solo nella corsa di casa, si capirà se il tallone d’Achille degli ultimi anni con lo sviluppo, sia stato superato, oppure no. La Ferrari con la SF-24, è convinta di poter lottare su tutte le piste con la Red Bull. Obiettivo molto ambizioso, considerando il miglioramento fatto dalla RB20 con gli aggiornamenti di Suzuka, ma che fa capire come la musica sia cambiata a Maranello.

La risposta arriverà ad Imola, ma una cosa è certa, era dal 2019 ultimo anno della presidenza di Sergio Marchionne, che in Ferrari non si prendevano simili rischi, ma si preferiva mettere i problemi sotto al tappeto, e lasciare le idee nei cassetti. Il merito è di Fred Vasseur, che dando fiducia alla squadra, scegliendo Enrico Cardile e Enrico Gualtieri, come direttori tecnici, ha ricostruito la Ferrari. Cambiamento che ha fatto tornare attrattiva la Ferrari, tanto da convincere prima Lewis Hamilton e forse ora Adrian Newey, a lasciare la Mercedes e la Red Bull.

MOTO GP, GP SPAGNA: BAGNAIA BATTE MARQUEZ, BEZZECCHI 3°, MARTIN KO

Pecco Bagnaia vince il Gran Premio di Spagna di Moto Gp, davanti a Marc Marquez. Sul gradino più basso del podio Marco Bezzecchi, sesto Enea Bastianini, Pedro Acosta completa la top ten, ritirato Jorge Martin.

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A Jerez nuova magia di Pecco Bagnaia, che batte Marc Marquez. E’ stato il pilota della Ducati ad aggiudicarsi il Gran Premio di Spagna, quarta prova del mondiale di Moto Gp. Quella alla Cattedrale è la trentesima vittoria della carriera, la ventesima in top class, e la seconda stagionale per Bagnaia, che riduce il distacco da Jorge Martin a diciassette punti nella classifica piloti. Il capolavoro del campione del mondo nasce grazie ad una buona partenza e scatenandosi nel primo giro, superando Bezzecchi, Martin e Marquez. Bagnaia rimane per poco in testa a causa di un errore, e Martin ne approfitta per prendersi la leadership della corsa.

I due rivali del titolo 2023 allungano, mentre Marquez non riesce a tenere il loro passo, e viene superato anche da Bezzecchi.  La pressione di Bagnaia dà i suoi frutti a quindici giri dalla fine, quando Martin cade ed è costretto al ritiro. Bagnaia a quel punto sembra avviato verso la vittoria, ma Marquez non è d’accordo, e appena si libera di Bezzecchi nel quattordicesimo passaggio, prima si avvicina e poi lo raggiunge.  Marquez rompe subito gli indugi nel ventunesimo e ventiduesimo giro. ma Bagnaia, risponde entrambe le volte difendendo la prima posizione, e poi allungando con la miglior prestazione.

Marquez prova fino alla bandiera a scacchi a rifarsi sotto, ma Bagnaia non glielo permette e taglia per primo il traguardo. Alle loro spalle Bezzecchi conquista il primo podio del 2024, precedendo Alex Marquez, Enea Bastianini, Brad Binder, e Fabio Di Giannantono. Completa la top ten Miguel Oliveira, Maverick Vinales e Pedro Acosta, protagonisti di una gara al di sotto delle loro aspettative.

In zona punti anche Raul Fernadez, Joan Mir, Alex Rins, Takaaki Nakagami, e Fabio Quartararo, che non è riuscito a confermarsi sui livelli della Sprint. Chiudono la classifica del Gp di Spagna Stefan Bradl e Luca Marini. Oltre a Martin ritirati per incidenti Franco Morbidelli, Jack Miller, Aleix Espargaro e Johann Zarco, caduto nei primi giri Dani Pedrosa.

F1, ALBORETO, ENZO FERRARI: “A MICHELE DOBBIAMO UN MONDIALE”

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Giovedì è stato il ventitreesimo anno dalla scomparsa di Michele Alboreto, al tempo stesso è stato un grande uomo e pilota, che era riuscito come in pochi hanno fatto, a conquistare Enzo Ferrari. Con le vittorie a Las Vegas nel 1982 e a Detroit nel 1983, convinse il Drake, restio a prendere un pilota italiano dopo la morte di Luigi Musso, ad ingaggiarlo.

Fiducia che venne ripagata nel Gran Premio del Belgio 1984, dove Michele fece risuonare l’inno di Mameli sul podio, a diciotto anni dall’ultimo successo di Ludovico Scarfiotti, ma soprattutto nel 1985. Alboreto fino a Monza lotta per il mondiale con Alain Prost, ma i problemi d’affidabilità della 156-85 fece sfumare il suo sogno. Enzo Ferrari furioso per quel finale di stagione, tanto da far cambiare fornitore di turbine, a Franco Gozzi disse: “A Michele dobbiamo un mondiale”.

Purtroppo non sarà così, ma la Ferrari nel 1986 e 1987 non sarà competitiva, ed anche nel 1988, quando scomparse il Drake, e a poche settimane di distanza, la Rossa piazza la doppietta a Monza. Per Alboreto, nonostante il duello perso con Gerhard Berger, sarà il viatico all’addio alla Scuderia di Maranello, a fine gara dedicherà quel secondo posto ad Enzo Ferrari. “Vorremmo tutti quanti che fosse qui a vedere cosa abbiamo fatto oggi”.

Alboreto lascerà la Formula 1 nel 1994, e vincerà la 24 Ore di Le Mans con la Porsche nel 1997, e infine pochi mesi prima di quel tragico incidente al Lausitzring, vinse la 12 Ore di Sebring con l’Audi. Alboreto ha lasciato un ricordo indelebile, ma le parole più giuste per ricordarlo, sono scritte da colui che l’ha voluto fortemente in Ferrari, il Drake. “Sono note le mie simpatie per Michele Alboreto. E’ un giovane che guida tanto bene, con pochi errori. E’ veloce, di bello stile: doti che mi rammentano Von Trips, al quale Alboreto somiglia anche nel tratto educato e serio. Ho sostenuto che è tra i sei migliori della Formula 1”.

MOTO GP, GP SPAGNA: MARTIN VINCE LA SPRINT, ACOSTA 2°, BAGNAIA KO

Jorge Martin vince la Sprint Race del Gran Premio di Spagna di Moto Gp. Pedro Acosta e Fabio Quartararo completano il podio. Quarto Daniel Pedrosa, settimo Marc Marquez, ritirati Pecco Bagnaia e Maverick Vinales.

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Nella Sprint Race del Gran Premio di Spagna s’impone Jorge Martin. Lo spagnolo con questo successo rafforza la leadership del mondiale, approfittando dei ritiri di Maverick Vinales e Pecco Bagnaia. Martin ha costruito la sua prima vittoria a Jerez, nel primo giro. Al via Al via Binder prende la testa della corsa, ma il pilota della Pramac gliela toglie subito andando al comando. Martin allunga sfruttando la battaglia alle sue spalle. Infatti Binder prima esagera con Marquez rispondendo al suo attacco, e poi nel corso del terzo giro centra Bagnaia, che è costretto al ritiro.

Marquez appena ha pista libera mettendo in mostra lo stesso passo delle Libere raggiunge Martin, che commette un errore e viene subito passato dal connazionale nell’ottavo passaggio. A pochi giri dalla bandiera a scacchi arriva un colpo di scena. A causa dell’umido presente in alcuni punti del circuito, cadono prima Binder, Bastianini e Alex Marquez, poi Marc Marquez, Marco Bezzecchi e Maverick Vinales. Martin tornato leader non corre rischi e amministra il vantaggio nel finale tagliando per primo il traguardo davanti a Pedro Acosta.

Invece il duello per il gradino più basso del podio se lo aggiudica Fabio Quartararo precedendo uno straordinario Dani Pedrosa. Dietro al tester della Ktm Franco Morbidelli, che nell’ultima curva ha passato Johann Zarco, il quale poi è scivolato e ha chiuso dodicesimo. Sesto Raul Fernandez, mentre Marc Marquez risalito sulla moto ha rimontato fino alla settima posizione.

Completano la zona punti Augusto Fernandez, e Miguel Oliveira, seguiti da Joan Mir, e Takaaki Nakagami. Tredicesimo Fabio Di Giannantonio anche lui caduto a metà Sprint, così come Jack Miller quattordicesimo, che ha preceduto Alex Rins e Lorenzo Savadori. Non sono transitati sotto la bandiera a scacchi anche Aleix Espargaro, Luca Marini, Stefan Bradl.

MOTO GP, GP SPAGNA: POLE A MARQUEZ, BEZZECCHI 2°, BAGNAIA 7°

Marc Marquez conquista la pole position nelle qualifiche del Gran Premio di Spagna, precedendo Marco Bezzecchi e Jorge Martin. Settimo Pecco Bagnaia, Pedro Acosta è decimo.

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Pole position per Marc Marquez nelle qualifiche di Jerez. 1.46.773 è il crono che ha permesso al pilota della Gresini di tornare dopo un anno davanti a tutti nel giro secco, e scattare dalla prima posizione nella Sprint di questo pomeriggio, e nel Gran Premio di Spagna. Marquez ha conquistato la 95° partenza dal palo della carriera, la 65° in top class e la prima stagionale, infliggendo un distacco di 271 millesimi a Marco Bezzecchi (1.47.044), che supera il difficile inizio di stagione piazzando la VR46 in prima fila, completata da Jorge Martin (1.47.381).

Alle loro spalle prenderanno il via Brad Binder (+0.957), il quale dopo aver guadagnato l’accesso alla Q2, è stato il migliore della Ktm, Fabio Di Giannantonio (1.005), e Alex Marquez (+1.067). Soltanto settimo Pecco Bagnaia (1.189), che sull’umido non si è confermato sui livelli di ieri, precedendo Franco Morbidelli (+1.343), e Enea Bastianini (+1.589). Saranno chiamati alla rimonta anche Pedro Acosta decimo (+1.759), che è caduto mentre stava lottando con Marquez per la pole, e le Aprilia di Maverick Vinales undicesimo (+1.822), e Aleix Espargarò dodicesimo (+2.644).

Eliminati in Q1 Johann Zarco undicesimo, insieme a Miguel Oliveira, Jack Miller, Dani Pedrosa, Raul Fernadez, Augusto Fernadez. Non hanno superato il taglio anche Stefan Bradl, Joan Mir, Lorenzo Savadori, Luca Marini, Fabio Quartararo, Takaaki Nakagami, e Alex Rins, che chiudono lo schieramento.

Moto Gp, Gp Spagna, Pre-qualifiche: Bagnaia il più veloce

Pecco Bagnaia al top nelle pre-qualifiche del Gran Premio di Spagna di Moto Gp. Seguono Maverick Vinales, Marc Marquez e Marco Bezzecchi. Quinto Jorge Martin davanti a Pedro Acosta, Dani Pedrosa è quattordicesimo.

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Miglior prestazione per Pecco Bagnaia, nelle pre-qualifiche del Gran Premio di Spagna di Moto Gp. 1.36.025 è il crono che ha permesso al campione del mondo di far segnare il giro più veloce, confermando dopo le difficoltà nelle Fp1, il suo feeling con la pista di Jerez. Bagnaia ha inflitto un decimo a Maverick Vinales (+0.100), che è partito forte come ad Austin, e a Marc Marquez (+0.143) il quale ha messo in mostra un ottimo passo gara.

Alle loro spalle un ritrovato Marco Bezzecchi (+0.339), precedendo Jorge Martin (+0.410), Pedro Acosta (+0.414) nuovamente unica Ktm in Q2. Completano la top Aleix Espargaro (+0.421), Enea Bastianini (+0.455) che a differenza di Bagnaia non ha risolto i problemi della prove libere del mattino, Fabio Di Giannantonio (+0.511), e Alex Marquez (+0.514) davanti a tutti nelle PL1.

Dovranno cominciare le qualifiche dalla Q1 Brad Binder (+0.619) caduto negli ultimi minuti, insieme a Franco Morbidelli dodicesimo (+0.686), Jack Miller tredicesimo (+0.875) e Dani Pedrosa quattordicesimo (+0.919). Anche in Europa Yamaha e Honda non riducono il gap da Ducati e Aprilia. Alex Rins è quindicesimo (+0.934) mentre Fabio Quartararo (+1.357), ha colto soltanto il ventesimo tempo.

Fra le due M1 si sono inseriti Takaaki Nakagami sedicesimo (+0.944), seguito da Raul Fernadez (+1.086), Johann Zarco (+1.252), e Miguel Oliveira (+.1.317). Chiudono la classifica delle pre-qualifiche Joan Mir (+1.451), Raul Fernadez (+1.586), Stefan Bradl (+1.684), Luca Marini (+1.813), Luca Savadori (+1.877).