Moto Gp: Pagelle GP Argentina

Vediamo chi sono stati i promossi e bocciati del Gran Premio dell’Argentina 2022 di Moto GP.

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A. Espargaro 10: Week end indimenticabile in cui prima ha riportato in pole position dopo ventuno anni l’Aprilia, e poi Domenica le ha fatto ed ha conquistato la prima vittoria in top class, prendendosi anche la leadership del mondiale.

Aprilia 9: A Termos de Rio ha raccolto i frutti salendo sul gradino più alto del podio con Aleix Espargaro, del grande lavoro fatto negli ultimi due anni dall’arrivo di Matteo Rivola, che l’ha fatta diventare da ultima forza, una squadra in grado di sfidare le moto giapponesi e la Ducati.

Martin 8: Ha riscattato l’Indonesia tentando in tutti i modi di rinviare l’appuntamento con la prima vittoria di Aleix Espargaro e l’Aprilia, ma a quattro giri dalla fine si è dovuto arrendere ed accontentarsi del secondo posto.

Rins 7: Sia in qualifica che in gara si è aggiudicato il duello con Mir. A causa dei soliti limiti della Suzuki sul giro secco e i tanti sorpassi che ha dovuto fare nei primi giri, a raggiungere Espargaro e Martin.

Mir 6,5: Stesso discorso del compagno di squadra, nonostante un grande ritmo gara, il passo indietro rispetto ai test in qualifica della Suzuki, gli impedisce di lottare per la vittoria.

Bagnaia 6,5: In ventiquattro ore è passato dall’eliminazione in Q1, alla svolta nel warm up di Domenica ed alla rimonta in gara, guidando per la prima volta la GP22 con la stessa fiducia che aveva nella GP21 l’anno scorso.

Binder 6,5:  Unica Ktm in Q2 ed in top ten in gara, transitando sotto la bandiera a scacchi sesto, sale al secondo posto nella classifica piloti.

Bezzecchi 6,5:  Parte forte ma poi la caduta in Q1 non lo fa accedere alla Q2, ma in corsa rimontando otto posizioni ottiene il suo miglior piazzamento in Moto Gp, battendo Marini.

Quartararo 6: In Indonesia si era illuso che Losail fosse stato un fine settimana no per la Yamaha, ed invece come nella prima gara è costretto a limitare i danni, e non riesce a sfruttare l’assenza di Marquez.

Vinales 6: Il suo miglior fine settimana con l’Aprilia in cui è riuscito a trovare il feeling con la RS-GP 22, il calo nel finale gli fa perdere due posizioni rispetto alla qualifica.

Ducati 6: Come a Losail il suo week end è di alti e bassi, in cui il solo Martin è stato in grado di lottare per pole e vittoria, con Bagnaia che dopo l’eliminazione in Q1 si è ritrovato nel warm-up, mentre Miller è andato in difficoltà in gara.

Suzuki 6: Primo podio ma poteva ottenere molto di più, e come successo negli ultimi due anni, in qualifica non è competitiva nonostante il nuovo motore, costringendo Rins e Mir a partire dalla terza fila.

Bastianini 5,5: Il mancato accesso in Q2 lo costringe a prendere rischi nei primi giri, ma un errore gli fa ricominciare la rimonta daccapo, e arrivando decimo perde la leadership del mondiale.

Marini 5: Grande Sabato con il miglior risultato in qualifica in Moto GP conquistando la prima fila, non si ripete in gara finendo fuori dalla top ten e perdendo il duello con Bezzecchi.

Morbidelli 5: Scattato soltanto quindicesimo, una foratura non gli permette di riscattarsi ma lo costringe al ritiro.

Honda 5: Senza Marc Marquez con Pol Espargaro fino alla caduta era tornata sui livelli del Qatar, ancora male Nakagami e Alex Marquez.

Oliveira 4,5: Non si conferma sui livelli di Mandalika, finendo fuori dalla top ten sia in qualifica che gara.

Miller 4,5: In qualifica fa meglio di Bagnaia, Domenica non va oltre la quattordicesima posizione.

Dovizioso 4:  Altra gara anonima, un errore al via lo fa finire doppiato a tre giri dall’Aprilia alla quale l’anno scorso preferì la Yamaha.

P. Espargaro 4:  Fino a metà gara non stava facendo sentire l’assenza di Marquez alla Honda, ma mentre stava lottando con Rins cade.

Zarco 4: Stava rimontando con grande facilità, vanificata da una caduta al sesto giro.

Di Giannantonio 4: Passo indietro rispetto alle qualifiche sull’asciutto di Mandalika.

Yamaha 4: Gli stessi problemi di Losail, rischiano di farle perdere definitivamente Quartararo, problema ancora più grosso di quelli della M1, considerando che è stato l’unico pilota in top ten.

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