F1, ECCO PERCHE’ LA FERRARI PORTERA’ GLI AGGIORNAMENTI AD IMOLA

In queste settimane e soprattutto dopo il Gran Premio di Cina, uno dei principali argomenti di discussione è quello sugli aggiornamenti della Ferrari. La Rossa sarà una delle ultime squadre che porterà upgrate in pista, mentre la Red Bull già a Suzuka aveva le prime novità. Differenza che si pensa sia legata alla solita eccessiva prudenza e mancanza di coraggio della Scuderia di Maranello, ma non è così.

Se la Ferrari aveva intenzione di proseguire sui concetti della vettura presentata il 13 Febbraio, gli sviluppi sarebbero arrivati come era inizialmente programmato in Giappone. Invece quello su cui si sta lavorando in fabbrica, è una sorta di versione B della SF-24, che ha dato risposte positive, proprio alla vigilia della trasferta nel Sol Levante. Cambio dei piani, che è dovuto anche all’arrivo a Maranello tra fine 2023 e inizio 2024, di molti ex tecnici della Red Bull, i quali hanno potuto svelare alcuni segreti della RB20.

Proprio per questo, il Cavallino Rampante andrà a Miami con la stessa macchina di due settimane fa, visto che la prestazione di Shanghai, è stata condizionata da un assetto sbagliato in gara. Con un altro week end con la Sprint, al massimo potrà essere anticipato qualcosa, ma il pacchetto per intero, si vedrà solo ad Imola.

Solo nella corsa di casa, si capirà se il tallone d’Achille degli ultimi anni con lo sviluppo, sia stato superato, oppure no. La Ferrari con la SF-24, è convinta di poter lottare su tutte le piste con la Red Bull. Obiettivo molto ambizioso, considerando il miglioramento fatto dalla RB20 con gli aggiornamenti di Suzuka, ma che fa capire come la musica sia cambiata a Maranello.

La risposta arriverà ad Imola, ma una cosa è certa, era dal 2019 ultimo anno della presidenza di Sergio Marchionne, che in Ferrari non si prendevano simili rischi, ma si preferiva mettere i problemi sotto al tappeto, e lasciare le idee nei cassetti. Il merito è di Fred Vasseur, che dando fiducia alla squadra, scegliendo Enrico Cardile e Enrico Gualtieri, come direttori tecnici, ha ricostruito la Ferrari. Cambiamento che ha fatto tornare attrattiva la Ferrari, tanto da convincere prima Lewis Hamilton e forse ora Adrian Newey, a lasciare la Mercedes e la Red Bull.

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