F1, SENNA LA TRAGEDIA DI IMOLA, ED IL DUELLO MANCATO CON SCHUMACHER

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Esattamente trent’anni fa il 1° Maggio 1994, il week end di Imola si concluse con un’altra tragedia. Sabato aveva perso la vita Roland Ratzenberger, e al termine delle qualifiche Ayrton Senna si fece portare sul luogo dell’incidente. Il brasiliano non era già sereno nelle settimane prima del Gran Premio di San Marino, passate a pensare a come ribaltare la situazione, dopo il difficile inizio del mondiale.

Lasciata la McLaren, per cercare di tornare a vincere il titolo con la Williams, non trovava il feeling con la FW16. Nella gara di casa ad Interlagos, dove voleva riscattare il ritiro in Sudafrica, mentre cercava di mettere pressione a Michael Schumacher, perse il controllo della vettura. Errore che lo convinse a lasciare il Team di Growe a fine stagione.

Senna a poche ore dalle prove libere, era a casa Luca di Montezemolo, con cui trovò l’accordo per diventare pilota della Ferrari nel 1995. Definito il suo futuro, al suo arrivo a Imola, andò immediatamente ai box a verificare che le modifiche richieste per sentirsi più a suo agio sulla FW16, fossero state fatte, ma proprio quei cambiamenti gli saranno fatali.

Appena salì in macchina, Senna fu scosso dall’incidente del connazionale Rubens Barrichello, e poi dalla tragedia di Ratzenberger. Il brasiliano dopo una notte insonne pensò di non correre, e anche quando arrivò nel paddock era diverso dal solito. In tanti pensarono che era a causa della multa dei commissari per essere andato sul luogo dell’incidente di Ratzenberger. Sensazioni che sembravano sbagliate, quando Senna prese la testa della corsa davanti a Schumacher, ma invece nel corso del settimo giro, usci di pista alla curva del Tamburello.

Tutto il mondo sperò di vederlo uscire da quell’abitacolo, anche per poter vedere quello che sarebbe stato, uno dei duelli più belli nella storia dello sport con Schumacher, ma purtroppo non è andata così. L’Italia legherà per sempre coloro che fino a quel momento erano stati rivali. Sarà Schumy a realizzare il sogno di Ayrton, ed un mese prima di diventare campione del mondo nel 2020 con la Ferrari, a Monza eguagliò il numero di vittorie di Senna, ed in conferenza stampa scoppiò a piangere.

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