F1: FERRARI 2019 DI DELUSIONI E SPERANZE

L’obiettivo della Ferrari alla presentazione del 15 Febbraio, era riportare il mondiale a Maranello dopo 12 anni ed interrompere il dominio della Mercedes. ed invece a differenza del 2017 e 2018 dove fino alla pausa estiva è stata in lotta per il titolo, non c’è mai stata storia.

A Barcellona viste le prestazioni nei quattro giorni di test, la Ferrari aveva fatto pensare che nonostante i problemi di un anno fa fra Arrivabene e Binotto poi nominato a Gennaio nuovo team principal, gli ingegneri guidati da Cardile-Sanchez con l’ala outwash erano riusciti ad interpretare meglio della concorrenza, il regolamento 2019.

Ed invece in Australia arrivò la prima doccia fredda. infatti sulle curve lente dell’Albert Park la SF90 andò in crisi e Vettel-Leclerc arrivarono 4-5, mentre le Frecce d’Argento facevano doppietta Verstappen saliva sull’ultimo gradino del podio.

Il Bahrain fino a pochi giri dalla fine, fece illudere che Melbourne fosse stato solo un episodio isolato me nelle altre gare fu una serie di alti bassi, a causa della competitività della SF90 sulle piste di motore ed alle difficoltà nelle altre ed a mandare in temperatura le nuove Pirelli, spensero le ultime speranze iridate.

Stessa storia fino alla pausa estiva, dove le due vittorie di fila di Leclerc a Spa e Monza quella di Vettel a Singapore con il nuovo pacchetto di aggiornamenti sembrava il preludio ad un finale di stagione da protagonisti, ed invece non è stato così.

Infatti a Marina Bay e Sochi scoppiò la rivalità fra Leclerc-Vettel che esplose definitivamente ad Intelagos, unite alle occasioni perse in Giappone-Messico alla non competitività ad Austin-Abu Dhabi, hanno fatto finire il mondiale come era iniziato non solo dietro a Hamilton-Bottas ma anche a Verstappen.

C’è qualcosa da salvare del 2019? Due cose Leclerc partito come scudiero di Vettel ben presto a suon di pole fantasia nei sorpassi e nei corpo a corpo due vittorie, ha confermato che il soprannome di predestinato gli calza a pennello, il motore messo nel mirino degli avversari con attacchi su presunte irregolarità, che ha dato alla Ferrari uno grosso vantaggio sopratutto in qualifica.

Rimandati il muretto, a volte protagonista di indecisioni nelle scelte di strategia e sulla gestione dei piloti, Vettel che  fra il poco feeling con la SF90 aver sofferto la presenza al suo fianco del giovane compagno di squadra nonostante la fiducia della squadra, è stato autore  di un campionato di pochi acuti molte ombre.

Oltre al rapporto fra il tedesco e monegasco, considerando che entrambi per ragioni diverse vogliono allontanare l’ombra di Hamilton, Vettel al fine di prolungare il contratto Leclerc dimostrare che non c’è bisogno di The Hammer  per il titolo.

Il più grande punto interrogativo sul 2020 della Ferrari, è se gli ingegneri risolveranno il problema del carico aerodinamico e progetteranno una macchina, forte non solo sul giro secco ma anche nel passo gara in grado di essere veloce, su tutte le piste e non solo su alcune.

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Massimiliano Amato @nocciolone