F1: VERSTAPPEN 2019 L’ANNO DELLA MATURITÀ

Grande crescita di Max Verstappen nel 2019 passando da pilota superveloce a costante, il cambiamento dell’olandese lo si è visto sopratutto all’inizio del campionato, quando la Red Bull e Honda non sono state all’altezza di Mercedes-Ferrari, ha pensato a portare la macchina al traguardo, e fare quanti più punti possibili.

Appena ha avuto la possibilità ha piazzato la zampata in Austria, vincendo e dando vita ad un duello rusticano come ai tempi dei kart con Leclerc, dimostrando di non avere niente da invidiare in termini di talento al monegasco, facendo il bis in Germania sfruttando gli errori di CL16 e Hamilton che poi gli ha negato il tris a Budapest, battendolo.

Il ritorno in pista dopo la pausa estiva è stato difficile, fra le prestazioni al di sotto delle aspettative della Red Bull sopratutto a Singapore, il contatto con Leclerc a Suzuka che l’ha messo fuori dai giochi, commettendo in Messico l’unico errore del 2019 vanificando la pole non rispettando le bandiere gialle, nelle Q3.

Il riscatto di SuperMax è arrivato dopo il gradino più basso del podio ad Austin, in Brasile dove l’anno prima Ocon gli negò la vittoria riuscendo a centrare il terzo successo del 2019 mettendo al sicuro il terzo posto nella classifica piloti, chiudendo il mondiale con la seconda posizione ad Abu Dhabi.

Il Verstappen visto nella passata stagione, è pronto a lottare per il titolo? Si ma le sue chance di essere il rivale principale di Hamilton nel 2020 dipendono dal binomio Red Bull-Honda, se saranno in grado di dargli una macchina ed un motore competitivo e affidabile su ogni pista, al fine anche di allontanare le sirene Mercedes in vista del mercato piloti 2021.

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Massimiliano Amato @nocciolone

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