MOTO GP: ANALISI MONDIALE 2020

Vediamo chi sono stati i Protagonisti Promossi e Bocciati, del mondiale 2020.

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PROTAGONISTI

Mir: Deludente ad inizio stagione la svolta arriva al Red Bull Ring. Reagisce alla vittoria sfumata in Austria con tre podi di fila che lo fanno entrare definitivamente in lotta per il titolo. Stessa situazione ad Aragon dove salendo sul gradino più basso del podio cancella l’undicesimo posto in Francia diventando il leader del mondiale, e ripetendosi una settimana dopo ma soprattutto conquistando il primo successo in top class, nel Gp d’Europa, si laurea campione del mondo.

Morbidelli: Già a Brno salendo sul podio arrendendosi soltanto ad uno scatenato Binder, aveva dimostrato di poter ribaltare le gerarchie in casa Petronas, ma la conferma è arrivata vincendo per la prima volta in Moto Gp a Misano. Da quel momento è stato costantemente il migliore della Yamaha conquistando anche i Gp di Tereuel e Valencia, poi chiudendo grazie al podio di Domenica un grande 2020 al secondo posto della classifica piloti.

Suzuki: Fin dai test aveva fatto capire che poteva essere la sorpresa della stagione. L’infortunio di Rins sembrava una doccia fredda sulle sue speranze di lottare per il titolo, invece Mir ripagando della fiducia Brivio che due anni fu criticato per averlo preferito a Iannone, le ha permesso di vincere il primo mondiale in Moto Gp.

PROMOSSI

Rins: Condizionato dalla caduta di Jerez, oltre a faticare fino a metà campionato  vede Mir togliergli il ruolo di prima guida Suzuki. Cambia marcia da Barcellona, e conquistando l’unica vittoria del 2020 a Aragon e con altri due podi prova a rientrare in corsa per il titolo, ma è troppo tardi.

P.Espargaro: Grande stagione in cui gli è mancata solo la prima vittoria della carriera, ma con cinque podi e due pole position, il quarto posto nella classifica piloti, e un rendimento più costante degli anni scorsi, hanno fatto capire perchè la Honda l’ha strappato alla Ktm.

Miller: Ha ripagato della fiducia della Ducati che durante il lockdown aveva deciso di portarlo nel 2021 nel team ufficiale. Infatti oltre a salire quattro volte sul podio raramente ha commesso errori, confermando come l’anno scorso di essere ormai un pilota maturo.

Oliveira: Grande crescita rispetto al 2019, conquistando tanti piazzamenti due vittorie tra cui l’ultima in Portogallo ha fatto capire cosa ha spinto la Ktm a portare il portoghese e non Petrucci nel team ufficiale.

Nakagami: Senza Marquez a lungo si è caricato la Honda sulle spalle. Poteva ottenere qualcosa di più, ma alcuni errori gli hanno impedito di conquistare il primo podio in Moto Gp.

Binder: Rookie of the year. Ha alternato grandi prestazioni come la vittoria  di Brno a gare negative, ma è normale considerando che era all’esordio in Moto Gp.

Zarco: Dopo il podio in Repubblica Ceca sembrava vicino alla Ducati ufficiale, ma è calato dopo l’incidente con Morbidelli e l’esplosione di Bagnaia, riprendendosi soltanto nelle ultime gare.

A.Marquez: Alti e bassi. Fino a Le Mans in difficoltà come Lorenzo nel 2019, arrivando secondo come ad Aragon sembrava aver capito finalmente la Honda, per poi fare passi indietro negli ultimi Gran Premi.

Bagnaia: Fino a Misano era l’unico in grado di andare forte con la GP20, e proprio per questo che è stato scelto come erede di Dovizioso. Feeling perso da Le Mans collezionando quattro ritiri nelle ultime cinque gare.

Ktm: I grandi investimenti fatti negli scorsi anni hanno dato i loro frutti nel 2020, e grazie al lavoro di Pedrosa è diventata una moto che tutti i piloti riescono a guidare ed andare forte.

BOCCIATI

Dovizioso: Unica attenuante ha avuto l’occasione di vincere il titolo senza Marc Marquez, nell’anno peggiore. Il mondiale è partito subito con il piede sbagliando cadendo in una gara di motocross ma salendo sul podio a Jerez illude che insieme alla Ducati ha risolto i problemi con le gomme, invece dopo aver vinto in Austria non è più salito sul podio.

Quartararo: Grande passo indietro rispetto al 2019. Dopo l’infortunio di Marquez e le due vittorie a Jerez non ha retto alla pressione di essere il favorito del mondiale. Quest’inverno dovrà lavorare su quest’aspetto perchè nel 2021, sarà l’erede di Rossi in Yamaha.

Vinales: Anche lo spagnolo ha sprecato l’assenza di Marquez, ribadendo qual è il suo più grande limite. Come negli anni scorsi il suo giudizio sulla moto è cambiato da un turno di prove libere all’altro, per poi esplodere a fine stagione.

Petrucci: La vittoria di Le Mans non serve a permettergli di strappare la sufficienza. Infatti tranne in Francia l’addio alla Ducati gli ha tolto le motivazioni e grinta dell’anno scorso.

Rossi: Ad inizio stagione con il ritorno sul podio a Jerez e altre buone gare, sembrava che la cura Munoz stava dando i suoi frutti. Invece dalla caduta di Barcellona dove ha dato addio al titolo, complice anche il Covid e le difficoltà della Yamaha, è tornato a non essere competitivo come nel 2019.

Marquez: La rimonta spettacolare di Jerez gli è costata cara, come il tentativo di tornare in tempi record la settimana successiva, che mette a rischio la partecipazione al mondiale 2021. Se tornerà in pista dovrà essere il 100%, perchè ha trovato con Mir un degno rivale.

Ducati: Errare è umano perseverare è diabolico. Ha perso la più grande occasione di riportare il titolo a Borgo Panigale, oltre che per lo scarso feeling con le gomme Michelin per l’ennesima pessima gestione dei rinnovi di contratto, e non basta il titolo costruttori per salvare la stagione.

Yamaha: La solita storia, parte forte facendo pensare che è uscita dalla crisi ed è la favorita del mondiale, poi anche per i problemi di affidabilità dei motori cala e non riesce più a reagire. Ad Iwata devono prendere ad esempio la Suzuki e cambiare, se vogliono tornare a vincere il mondiale.

Honda: Questo mondiale ha dimostrato che i successi degli anni scorsi sono stati merito di Marquez, ed è stato un errore costruire una moto che è in grado di guidare soltanto lui.

Aprilia: Difficile dare un giudizio, il caso Iannone l’ha condizionata con il solo A.Espargaro a portare avanti lo sviluppo della RS-GP-2020, ma dopo i test ci si aspettava di non vederla soltanto in due gare finire in top ten.

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