Automoto, GP Italia, Analisi qualifiche: All-in Ferrari, ecco come è nata la pole di Leclerc

Charles Leclerc sfruttando la power unit Ferrari e compensando l’assetto scarico della F1-75 facendo un capolavoro nella parte centrale, ha conquistato la pole a Monza come nel 2019.

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Il grande protagonista delle qualifiche di Monza è stato Charles Leclerc, che confermandosi il più forte in questa stagione nel giro secco, ha fatto esplodere i tifosi del Cavallino Rampante. Ottava pole stagionale e seconda a Monza, che è stata frutto principalmente del suo talento, riscattando il piccolo errore della settimana scorsa a Zandvoort, che gli ha permesso di battere Max Verstappen, e partire davanti a tutti nel Gran Premio d’Italia come nel 2019. La Ferrari è andata vicina a piazzare l’uno-due con Carlos Sainz, che dopo aver fatto la pole provvisoria grazie alla scia di Leclerc è scivolato in terza posizione.  Lo spagnolo è stato superato da Verstappen che è riuscito ad impedire alla Rossa di centrare la doppietta in qualifica anche se Sergio Perez si è rifiutato nuovamente di aiutarlo, ed abbia sacrificato il giro secco per la gara, mentre la Ferrari ha tentato l’all-in per cercare di approfittare della sua penalità e vincere in casa.

T1 QUAL

Infatti come dalle FP1, il T1 è stato sempre favorevole alla Ferrari, grazie alla scelta di utilizzare una mappature di motore più spinta, ed all’assetto più scarico della stagione. Verstappen quando può aprire il DRS riesce a compensare il gioco di squadra, e la forza della Ferrari sul dritto, che per la prima volta ha una velocità di punta superiore alla Red Bull. Sainz nel primo tentativo con la scia di Leclerc aveva fatto il record nel primo settore, nel secondo run si peggiora di due decimi. Invece Leclerc, nonostante non abbia potuto sfruttare la scia di Sainz, nel second run si migliora di qualche millesimo, che gli è sufficiente per mettere già una ipoteca sulla pole, mentre a Verstappen non basta togliere due decimi all’intermedio del primo tentativo.

T2 QUAL

La pole di Leclerc però nasce nella parte centrale, dove fino all’ultimo tentativo la Red Bull per la scelta di andare su un assetto ad alto carico aerodinamico, era stata sempre superiore alla Ferrari. Leclerc fa un capolavoro grazie al ritrovato feeling con la F1-75, che gli dà la fiducia di fare la differenza dalla Roggia in poi, ed avere delle velocità in curva simili a quelle di Verstappen. In particolare è nelle due curve di Lesmo e alla Variante Ascari, che Leclerc nonostante rischi di perdere più volte la macchina, riesce a migliorare di tre decimi, Verstappen guadagna soltanto 63 millesimi. Invece Sainz pur togliendo un decimo all’intermedio del primo run, è più lento di due decimi del compagno di squadra e di Verstappen.

T3 QUAL

Leclerc fa una magia anche nel T3, togliendo di nuovo due decimi rispetto al primo run, che gli permettono di prendersi la pole fra il boato dei tifosi della Ferrari. Si migliora anche Verstappen, ma non gli basta per battere Leclerc, e si deve accontentare della seconda posizione, così come Sainz, fare il record nel T3 non gli consente di far piazzare la doppietta in qualifica alla Ferrari.

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