Uno degli argomenti delle ultime settimane, è sicuramente Lewis Hamilton, che ha avuto uno dei peggiori inizi di mondiale della sua carriera. Già dal 1 Febbraio, e ancor di più dopo le prime gare, in molti hanno messo in dubbio la scelta di non confermare Carlos Sainz, per prendere un pilota che arriverà in Ferrari a quarant’anni.
Il dibattito si è riacceso Domenica scorsa, quando Hamilton ha lasciato passare senza problemi George Russell, ricevendo il ringraziamento di Toto Wolff. Nel paddock si sono chiesti se l’Hamilton di qualche stagione fa, avrebbe lasciato strada al compagno di squadra senza combattere, e se sia ancora in grado di vincere e lottare per il mondiale. La risposta è molto facile visto che, Hamilton nel 2023 ha battuto nettamente Russell nella classifica piloti, ed è stato determinante per far conquistare alla Mercedes, il secondo posto nei costruttori.
In pochi mesi un pilota può avere un calo così netto? No e basterebbe ricordarsi di Sebastian Vettel, che nel 2014 dopo i quattro titoli consecutivi, con una Red Bull in grande crisi all’inizio dell’era ibrida, perse le motivazioni ed il duello con Daniel Ricciardo. La sensazione è che, la stessa cosa sta succedendo ad Hamilton, il quale sperava, con il ritorno di James Allison, che la Mercedes sarebbe tornata sui livelli del 2021, ed invece è addirittura peggiorata rispetto al 2022 e 2023.
La crisi del Team di Brackley, ha spinto Hamilton verso la Ferrari. Decisione che dovrebbe far capire quanto hanno torto i suoi critici. L’inglese sa benissimo, che Vettel e Fernando Alonso hanno fallito, e avrà tantissima pressione. Però ha voluto accettare lo stesso la sfida, per poter provare a fermare il dominio di Max Verstappen, e realizzare il sogno di laurearsi campione del mondo, per l’ottava volta con il Cavallino Rampante.
Ci riuscirà? Soltanto la pista ci dirà e se ancora una volta nella storia dello sport, chi dava sul viale del tramonto un atleta, verrà smentito. Dalla parte di Hamilton c’è il precedente del 2013, quando lasciò la McLaren e poi in Mercedes vinse sei mondiali, e una citazione: “Non dire ad un campione che è finito perché lui ti punirà”.
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