F1: POST MONDIALE 2020

Vediamo chi sono stati i Protagonisti, Promossi e Bocciati del mondiale 2020.

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PROTAGONISTI

Hamilton: Nonostante il mondiale non sia mai stato in discussione per la superiorità della W11, ha dimostrato ancora una volta che è lui a fare la differenza non la Mercedes. Dopo il quarto posto in Austria reagisce con tre vittorie di fila nei Gp di Stiria Ungheria e Gran Bretagna, mettendo già al sicuro il titolo. Stesso discorso dopo Sochi spegnendo le speranze di riaprire il campionato con cinque successi di fila, superando a Portimao il numero di vittorie di Schumacher, che ad Istanbul ha agganciato a quota sette titoli.

Verstappen: Al termine dei test di Barcellona pensava di poter sfidare Hamilton, invece in Austria capisce subito che la Red Bull non è all’altezza della Mercedes, ma appena ha una possibilità la sfrutta vincendo il Gp dei 70 anni. Il doppio zero a Monza e il Mugello gli fanno sfumare le residue possibilità di recuperare lo svantaggio da Hamilton. Questa situazione sembra farlo tornare al vecchio Max buttando la vittoria in Turchia, ma si riscatta interrompendo il dominio Mercedes ad Abu Dhabi, rilanciando la sfida a Hamilton per il 2021.

Mercedes: Il loro segreto è che alzano sempre l’asticella, come hanno dimostrato fin dai test con il Das che ha spiazzato i rivali. Novità che insieme ad una macchina perfetta le ha fatto dominare per l’ennesimo anno conquistando tredici vittorie, cinque doppiette ma soprattutto il settimo titolo costruttori di fila, ribadendo di essere il team più forte che ci sia mai stato in Formula 1.

PROMOSSI

Perez: Partito bene con buoni piazzamenti, viene a scoprire che non viene confermato dalla Racing Point. Risponde salendo sul podio in Turchia e conquistando nel Gp di Sakhir la prima vittoria della carriera, che gli ha consentito di chiudere al quarto posto la classifica piloti, e dimostrando di meritare di restare in F1 nella prossima stagione.

Ricciardo: Ha ricordato a tutti di quale talento è dotato. Nonostante la decisione prima dell’inizio del mondiale di lasciare la Renault nel 2021, fin dal via del mondiale ha fatto capire di voler lasciare un bel ricordo alla Scuderia francese, riuscendoci riportandola sul podio al Nurburgring ripetendosi a Imola.

Sainz: Ha cancellato un difficile inizio di stagione per alcuni problemi d’affidabilità, arrivando secondo a Monza. Da quel momento ha cambiato marcia ritrovando la costanza di rendimento del 2020 facendo capire perchè è stato scelto dalla Ferrari, aiutando la Mclaren ad arrivare terza nella classifica costruttori.

Leclerc: La conferma sui livelli del 2019 con una macchina non competitiva, è l’unica cosa da salvare di un mondiale 2020 da dimenticare per la Ferrari. Oltre ai due podi conquistati in Austria e Silverstone 2, sono i progressi in gara e nella gestione gomme a far capire perchè Elkann e Binotto hanno deciso di puntare tutto di lui. Invece deve ancora migliorare nell’aver più pazienza, come dimostrano gli errori in Austria e a Sakhir 2 che gli è costato il quarto posto della classifica piloti.

Norris: Stagione dai due volti. Subito sul podio in Austria e costantemente in top ten fino al Mugello, è andato in difficoltà nelle ultime gare non riuscendo a rispondere a Sainz. Si è ritrovato ad Abu Dhabi arrivando quarto, e conquistando quei punti necessari per permettere alla Mclaren di superare la Racing Point.

Gasly: Come nella seconda parte dell’anno scorso quando è tornato in Toro Rosso, ha confermato che non è quel pilota anonimo visto in Red Bull. Quasi sempre in zona punti, il capolavoro l’ha fatto vincere a Monza, ma nemmeno quella prestazione e i buoni risultati in questo mondiale, gli hanno fatto dare una seconda chance da Horner e Marko.

Russell: In Williams ha sprecato con alcuni incidenti le poche chance per andare a punti, ma in Bahrain con la Mercedes ha ricordato che non ha vinto un campionato di F2 per caso, e non ha niente da invidiare a Verstappen Leclerc e Norris.

Raikkonen e Giovinazzi: Hanno fatto quello che potevano con una macchina non sullo stesso livello del 2019, ottenendo per questo motivo una giusta conferma nel 2021. In particolare un voto più alto lo merita l’italiano che ha vinto il confronto interno con tre top ten a due, mettendosi in mostra con grandi partenze.

Mclaren: Ha fatto un ulteriore passo in avanti rispetto al 2019. Si capisce quanto funziona la cura Seidl, avendo creduto al muso stretto nonostante con quella novità abbia faticato per alcune gare, e rischiato di perdere il terzo posto nei costruttori, e con il motore Mercedes nel 2021 può fare l’ultimo step per diventare un top team.

Renault: La squadra ad essere cresciuta di più nel 2020, con una macchina che fin dai test ha colpito con quel muso stretto poi copiato dalle altre squadre. I tre podi ottenuti la ripagano per la decisione di non ritirarsi, e nel 2021 ma soprattutto nel 2022 con Alonso punta a tornare a lottare per il mondiale.

BOCCIATI

Bottas: Passo indietro rispetto al 2019-2020, in cui era riuscito a contrastare di più Hamilton. In particolare come nelle scorse stagioni, appena ha visto svanire il titolo è calato, ed a rendere il giudizio ancora più negativo c’è il Gp di Sakhir dove ha perso nettamente il confronto con Russell, e soltanto per il rinnovo firmato in precedenza è stato confermato.

Albon: Troppo incostante, alternando grandi gare, come il podio conquistato al Mugello, a brutte prestazioni non riuscendo mai a tenere il passo di Verstappen. Proprio quando sembrava non avere chance di essere confermato, con il podio di Abu Dhabi ha rimesso in discussione tutto.

Stroll: Due podi e una pole non bastano a strappare la sufficienza, considerando che per quasi tutto l’anno ha perso il duello con Perez, da cui ha accusato un distacco di quaranta punti nella classifica piloti.

Vettel: Ultima stagione in Ferrari difficile condizionata dalla scarso feeling con la SF1000, che l’ha costretto a finire quasi sempre dietro a Leclerc. L’unico lampo è stata a Istanbul conquistando l’ultimo podio con la Scuderia di Maranello, dimostrando che ha ancora molto da dare alla Formula 1.

Red Bull: Sicura con dichiarazioni molti ottimistiche di poter battere la Mercedes, la pista le ha dato torto vedendo svanire l’obiettivo di far diventare Verstappen il campione del mondo più giovane nella storia della Formula 1, ma soprattutto trovandosi dopo due anni a dover cercare un nuovo motorista visto il ritiro della Honda.

Ferrari: Uno dei mondiali peggiori nella sua storia. Se a Barcellona si pensava che si era nascosta a Spielberg si è compreso che non era così, ma l’accordo con la Fia una SF1000 nata male l’avrebbero costretta ad una stagione deludente. A Portimao, Imola e Istanbul aveva illuso di aver superato la crisi, ma il Bahrain e Abu Dhabi hanno messo un grande punto interrogativo, sulle possibilità di riscattarsi nel 2021.

Alfa Romeo e Haas:  Condizionate dal motore Ferrari hanno fatto un passo indietro rispetto al 2019. Se la squadra italo-svizzera è riuscita comunque a chiudere cinque volte a punti grazie a Raikkonen e Giovinazzi, gli americani soltanto due volte e per questo hanno rivoluzionato la loro line-ups.

Williams: Altra stagione da dimenticare con zero punti, la speranza è che la nuova proprietà la riporti se non ai fasti di un tempo almeno le permetta di non essere l’ultimo team.

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